Gabriella Tigano

Tigano (Parco di Naxos e Taormina): “Le presenze crescono, abbiamo tanti interventi in corso. Venire in Sicilia significa entrare nella storia”.

di Redazione | 23 Giugno 2021

D. Dottoressa Gabriella Tigano, direttrice del Parco archeologico di Naxos e Taormina, come sta andando la ripresa dopo la riapertura?

R. Siamo fiduciosamente ottimisti: le presenze crescono di giorno in giorno e questo indica chiaramente una ripresa, anche se lenta, ma siamo coscienti che per raggiungere i numeri del 2019 (il tetto del milione di visitatori…) ci vorrà tempo. Taormina vive di turismo internazionale e al momento le presenze italiane ed europee non possono colmare il vuoto del turismo extra europeo: americani in primis e, più di recente, i viaggiatori dall’Estremo Oriente (Cina, Giappone, Corea) che nei primi due mesi del 2020, in bassa stagione, erano il numero maggiore di presenze. Speriamo nell’autunno, ma tutto dipende dall’andamento della curva epidemiologica e dai vaccini.

D. Quali attività state mettendo in campo?

R. Abbiamo un fitto calendario di attività proiettate da qui ai mesi a venire. Per quanto possibile cerchiamo infatti di pianificare a medio e lungo termine. Questo 2021 vede l’arrivo dell’arte contemporanea che convive con l’archeologia e il paesaggio nei siti di Taormina, Palazzo Ciampoli, Naxos e Isola Bella: un modo per integrare i linguaggi dell’arte e della bellezza, suggerendo nuove esperienze, emozioni e sinestesie ai viaggiatori.
Andiamo per ordine: a Taormina, nel Teatro antico, da maggio a ottobre la summa cavea ospita “Pietro Consagra. Il colore come materia”, una selezione significativa di opere di uno degli scultori siciliani più noti del Novecento.
A Naxos e Isola Bella, da fine luglio fino a novembre, avremo le sculture di Umberto Mastroianni (“Dalla figurazione all’astrattismo.”), uno stimolo in più per visitare i due siti che offrono emozioni diverse: da un lato la città greca con l’ossatura delle sue abitazioni, i templi, le strade; dall’altro la suggestiva villa a padiglioni, mimetizzata fra le rocce dell’isola che Lady Florence Trevelyan trasformò in un giardino botanico e popolata da coppie di gabbiani reali.
Sempre a Taormina, da luglio a novembre, a Palazzo Ciampoli apre le porte alla mostra “Le Cento Sicilie. Il più ibrido dei continenti”: uno sguardo plurale, trasversale e intergenerazionale su una porzione del panorama contemporaneo dell’arte in Sicilia, con opere, pittoriche e scultoree, di dodici artisti Franco Polizzi, Giovanni La Cognata,Giuseppe Colombo, Giovanni Blanco, Alessandra Bazan, William Marc Zanchi, Ignazio Schifano, Giovanni Iudice, Emanuele Giuffrida, Samantha Torrisi, Filippo La Vaccara, Barbara Cammarata. A seguire, per Natale, una mostra in corso di definizione.
Tornano le visite serali al Teatro Antico nelle pause del calendario di TaoArte con “A riveder le stelle”, per consentire al pubblico di godere della bellezza del sito monumentale e paesaggistico nelle ore più fresche della giornata. Saremo aperti ininterrottamente dalle 9 a mezzanotte. Le date sono sul nostro sito. Particolarmente suggestive, di notte, le sculture di Consagra che affiorano dall’oscurità. E poi, d’accordo con TaoArte, quest’anno si potrà curiosare durante le prove in corso nelle visite serali (danza, teatro, orchestre) e prevediamo iniziative musicali con gli allievi del Conservatorio di Messina.
A Naxos, in sinergia con l’amministrazione comunale, stiamo lavorando ad alcuni progetti nell’area attrezzata lo scorso anno con una tribunetta. Ma già da giugno il sito archeologico si è popolato ogni domenica di amanti del fitness con “Le giornate dell’Euphoria” che, d’accordo con il Comune, propongono corsi gratuiti di yoga, pilates, tai chi, ju jitsu e altre attività di meditazione. Una iniziativa che punta a conquistare nuove fette di pubblico per far conoscere il sito archeologico e il suo Museo.
Sempre a Giardini Naxos ad ottobre torna la tradizionale Rassegna di archeologia subacquea. Si tratta dell’edizione numero diciassette di un appuntamento a carattere scientifico organizzato con la Soprintendenza del mare diretta da Valeria Li Vigni. Due le sezioni: una generale sulle nuove scoperte e una dedicata al tema “I Porti del Mediterraneo”, saranno presenti relatori da tutta Italia e dall’estero.

D. E dei lavori in corso che ci dice? Del Castello di Schisò?

R. Quella del complesso monumentale del Castello di Schisò, acquistato da Parco di Naxos nel 2018 per farne un centro culturale polifunzionale e sede del nuovo museo archeologico, è una bella sfida: abbiamo elaborato una prima ipotesi di recupero e nuova destinzione d’uso dei vari corpi di fabbrica e dal mese di aprile abbiamo avviato i cantieri, edili e archeologici, per indagare il palinsesto di strutture di epoche diverse inglobate nel palazzo signorile. Un passaggio propedeutico fondamentale, visto che gli edifici da recuperare occupano un’area cruciale della città antica. E non sono mancate le sorprese…gli scavi stanno riportando alla luce lembi dell’abitato antico (fase di V sec.a.C.), e della occupazione di epoca bizantina. Sempre a Naxos che è stata la culla dell’archeologia subacquea, in questi giorni abbiamo avviato il restauro conservativo, a cantiere aperto, di tre ancore in ferro rinvenute anni fa nella baia e, in sinergia con la Soprintendenza del Mare e i diving del territorio stiamo realizzando nuovi itinerari subacquei alla scoperta di due relitti sommersi. Contiamo di averli pronti per fine luglio.

D. Degli interventi di riqualificazione al Teatro Antico?

R. Anche a Taormina non ci siamo mai fermati. Completati i lavori di riammodernamento della cabina Enel, che serve una parte della città di Taormina (oltre che il Teatro), abbiamo provveduto a riqualificare l’accesso da Via Teatro Greco, e sono ormai in dirittura di arrivo i lavori di restauro dello storico edificio “Ex Semaforo” che, oltre a rendere lo spazio accessibile ai disabili – sinora ingiustamente esclusi da quest’area del teatro – ospiterà una caffetteria per offrire ai visitatori un necessario punto di ristoro durante le ore di visita al teatro: per loro una pausa con una vista mozzafiato sulla terrazza panoramica del sito archeologico che domina l’imboccatura dello Stretto.
Ma i programmi a medio termine prevedono anche un accurato rilievo con laser scanner della scenae frons e del porticus post scaenam (ancora occupato dall’impalcato in tubi innocenti collocato per motivi di sicurezza durante il G7 del 2017) per poter avviare quegli interventi di restauro conservativo ormai non più procrastinabili.
E abbiamo in programma il restauro dei lacerti pavimentali provenienti da varie abitazioni della città antica per garantirne la giusta fruizione nel Museo archeologico previsto a Palazzo Ciampoli, progetto sul quale abbiamo ripreso a lavorare.

D. Il nostro patrimonio culturale è la nostra maggiore risorsa turistica e Taormina è la capitale del turismo siciliano, che messaggio vuole mandare a chi accarezza l’idea di visitare l’Isola?

R. Venire in Sicilia significa entrare nella storia e nelle cento Sicilie di quella che non è “un’isola” ma un “continente” dalle molteplici identità, come insegna la nostra antichissima storia. Penso che nessuna regione d’Italia offra contempoeaneamente arte, storia, natura, borghi, gastronomia, paesaggi straordinaria, sia sulla costa che nell’entroterra. Insomma, per dirla con Goethe – che giungendo a Taormina nel Settecento, ne fece conoscere le bellezze ai suoi contemporanei determinando il suo futuro di ambita località turistica internazionale, direi che un viaggio nella nostra terra è assolutamente indispensabile, perché “in Sicilia si trova la chiave di tutto”.

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