Paolo Borsellino

Borsellino. Il mito di quel viso tragico.

di Carmelo Briguglio | 19 Luglio 2021

Paolo Borsellino l’ho sempre pensato così: “su quel viso c’era dipinto il Tragico, lo accettò come un destino: come un Eroe antico”. Un’idea che mi accompagna da sempre, oltre discussioni e polemiche; al di là della retorica – forse inevitabile – delle rievocazioni. Delle questioni giudiziarie e politiche, ancora aperte. Dell’oscurità che dura, di una stagione orrenda. Ogni 19 luglio, mi sento dentro questa visione di lui ieratica, religiosa: mix di prode – vittima eschileo e di Agnus Dei, conscio del sacrificio che deve compiere. Per la patria. Per l’Isola, che deve diventare Terra bellissima. Col suo sangue frammisto al crimine di chi lo uccide. Un sacrificio che la barbarie ferma, arresta, colpisce. Non per sempre. Perché altri continuino la lotta contro mafia, ma anche per il bene di tutti; e trasmettano il senso di quel sacrificio, capiscano e facciano capire il come e il perché di quella morte. Fino in fondo. Raccogliendo il testimone che ci lascia. Da siciliano a siciliani. Da mito che s’e fatto. Perché noi tutti possiamo continuare a credere. A crederci. Piccoli, siamo qui per questo.

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