Schifani e Musumeci

Schifani ammonisce Forza Italia sul “Pericolo Miccichè”. (Renato sarebbe eccellente presidente dell’Ars: è un vero uomo di Stato)

di Redazione | 14 Febbraio 2022

Una persona seria, un siciliano attaccato alla sua terra, autentico uomo di Stato. Questo si può dire – comunque la si pensi – di Renato Schifani, presidente emerito del Senato. Il quale, in questi giorni, ha portato una parola di equilibrio nella politica siciliana, soprattutto in Forza Italia: un partito in ambasce, dopo essere stato buttato allo sbaraglio da Gianfranco Miccichè, sempre meno dotato di ragione politica, sempre più scarsamente “compos sui”. Ciò che l’ex presidente di Palazzo Madama ha detto, con chiarezza e determinazione, sul pericolo di sconfitta che il centrodestra corre a causa delle avventatezze e dell’auto-candidatura perdente di Miccichè, é un punto di riferimento per gli azzurri. Anzi, molti in Forza Italia e nel centrodestra cominciano a pensare che proprio lui, dopo avere esercitato le funzioni di seconda carica dello Stato, sarebbe un eccellente presidente dell’Ars nella prossima legislatura, se accettasse. Occorrerebbe, nei prossimi cinque anni, una sana separazione delle funzioni tra guida del Parlamento regionale e leadership degli azzurri: Miccichè ne ha fatto una mistura velenosa iniettata nelle istituzioni e nella politica siciliana. E Schifani sarebbe la persona giusta per chiudere questa brutta stagione: il suo sarebbe un servizio alla Sicilia dopo un cursus honorum di alto livello. Ma anche ciò che, senza peli sulla lingua, Schifani ha dichiarato in merito alla conduzione di Forza Italia nell’Isola fa meditare tanti berlusconiani:”Credo sia doveroso riflettere – ha detto Schifani – sulla palese e voluta violazione delle regole di trasparenza nella gestione del partito. Sono preoccupato – ha aggiunto – dalla mancanza di dialettica interna e da modalità decisionali che, anziché valorizzare la collegialità, privilegiano chi si ipotizza possa aderire a decisioni già assunte. Mancano i luoghi in cui potersi confrontare. Non li ha mai creati. Miccichè ha sempre gestito il partito in maniera monocratica. Non ha mai riunito i deputati regionali e nazionali. L’ha fatto adesso – ha concluso Schifani – solo per la sua candidatura. Io ho fatto il capogruppo e il presidente del Senato nella totale inclusività. Non con la porta aperta solo ad alcuni”. Parole pacate, ma dure come pietre. Meriterebbero il massimo ascolto. Lo troveranno?

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