Nello Musumeci

Musumeci al settimo cielo dei governatori, la Sicilia non è più maglia nera

di Lidia Anastasi | 5 Luglio 2021

È una sorta di settimo cielo dantesco, può portarci alle stelle fisse di una qualità della vita siciliana ancora migliore. Questo si può dire del settimo posto a cui è asceso Nello Musumeci nella classifica annuale dei presidenti di Regione stilata dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore.
Governance Poll 2021
La Sicilia è nella parte medio-alta della classifica. Per capire l’entità del passo in avanti, o meglio del salto in alto, si deve ricordare che negli anni 2018 e 2019 eravamo stati posizionati all’ultimo posto. «La Sicilia di Nello Musumeci – scriveva l’8 aprile 2019 il giornale – non riesce a spostarsi dall’ultimo posto che occupava già in modo più o meno stabile già ai tempi di Rosario Crocetta, perché il disastro amministrativo che si è sviluppato negli anni attraverso le maggioranze di ogni colore partorite dalla poliedrica politica isolana, sembra avere alzato un muro invalicabile tra palazzo d’Orleans e i cittadini». Quest’anno il muro, invece, è stato sbriciolato e il presidente in carica ha volentieri ceduto la maglia nera ad altri. La sua salita nei consensi è attestata anche dal l’incremento notevole rispetto all’anno scorso: il 9,2%. Musumeci è il secondo in assoluto tra i governatori italiani, sul piano della crescita delle posizioni in un anno.
Molti rievocano il commento di due anni fa dei deputati regionali grillini: «Musumeci all’ultimo posto della classifica di gradimento dei presidenti di Regione? E dov’è la notizia? Ci meraviglia, semmai, che qualcuno possa meravigliarsi, basta guardare a quello che ha fatto, o meglio a quello che non ha fatto, per rendersi conto che questa sonora e nettissima bocciatura dei siciliani è ampiamente meritata e che gli elettori hanno solo preso atto dei risultati di questo governo del nulla». Quest’anno, avendo forse altro a cui pensare, dal M5S commenti non ne arrivano. Obiettivamente, è pure difficile dire qualcosa per l’opposizione in merito a questi dati positivi per il governatore, a maggior ragione perché giungono a ridosso della campagna elettorale per le regionali. Certo, sono numeri da prendere con le molle. Ma vale la regola che se la scala valeva nei due anni precedenti, vale anche per il 2020. Infatti, i competitori del governatore incassano silenti la sua performance. Tace il più loquace, il sindaco di Messina Cateno De Luca, che scende – i meno generosi dicono e scrivono “precipita” – dal secondo al 22° piano. Comprensibile: man mano che si procede negli anni, chi amministra deve fare i conti col proprio fatturato reale, che spesso è molto più magro del campionario di promesse e illusioni “vendute” in campagna elettorale. Normale. Per concludere: la graduatoria non è un fattore che decide, ma influenza. E state certi che Musumeci, la porterà al tavolo della coalizione dentro cui, riserve e alternative, da oggi hanno pochissima acqua in cui galleggiare.

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