Giancarlo Cancelleri e Frecciabianca

Frecciabianca in Sicilia dieci anni dopo: lo schiaffo di Cancelleri e Trenitalia

di Redazione | 10 Novembre 2021

Giancarlo Cancelleri, impettito nel suo ruolo di rappresentante del Governo nazionale, credeva che i siciliani lo avrebbero applaudito. Invece, la reazione è stata di scherno e indignazione. Il Frecciabianca di Trenitalia arriva in Sicilia in ritardo di un decennio. Qualcuno può dire: meglio tardi che mai: giusto. Con due sole obiezioni. La prima. Va bene, ma la pompa magna non ci sta. Non c’è nulla di cui gloriarsi. Sarebbe stato giusto, invece, accompagnare l’inaugurazione – ancora meglio una morigerata sordina, un semplice comunicato – con solenni e pubbliche scuse al popolo siciliano. Invece, il sottosegretario Cancelleri ha preferito arricchire il suo mazzo di gaffe e uscite inadeguate, con questa ennesimo show senza senso. E incrementare la disistima generale negli uomini di governo grillini. Com’era prevedibile, sono piovute critiche, sarcastiche e incazzate, da ogni dove: quasi tutte spontanee. Soprattutto perché – ecco la seconda obiezione – la Freccia non sfreccerà più degli altri treni attuali: non andrà più veloce e per giunta costerà di più. Musumeci ha fatto bene a disertare l’evento e ci ha mandato Marco Falcone, giusto per dovere istituzionale. Ma forse un “quid” il Presidente la potrebbe mandare direttamente a Draghi. Per esprimergli il disappunto e l’amarezza dell’Isola. Che è piagnona e lamentosa, ma stavolta, rabbie e irritazioni contro Roma, sono più che fondate. È uno schiaffo.

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