Cascio: “Il vaccino protegge anche da Omicron, immunizzare pure i bambini”
di Redazione | 3 Dicembre 2021D. Professore Antonio Cascio, lei è infettivologo autorevole, che gode della fiducia di molta gente. Ci dobbiamo preoccupare o no per questa variante Omicron del virus?
R. Non penso che la variante Omicron debba destare particolari preoccupazioni. Correttissimo stare molto attenti, vigilare e tracciare, ma no allarmismi e scoop giornalistici. Ormai anche i non addetti ai lavori hanno capito che il Coronavirus tanto più è presente tanto maggiormente può andare incontro a mutazioni che possono generare varianti. Ovviamente saranno le varianti dotate di maggiore contagiosità a diffondersi maggiormente e eventualmente a sostituire progressivamente il ceppo virale precedentemente circolante.
D: Ad ogni variante si genera un allarme. Prima la Delta, adesso la Omicron. Ma come si generano le varianti? Può spiegarlo nel modo più semplice possibile?
R. Le mutazioni sono processi fisiologici, grazie a piccoli errori nella replicazione del materiale genetico gli esseri viventi dai più complessi ai più elementari si evolvono riuscendo a garantire la loro sopravvivenza. Nel caso specifico, sembra che Omicron abbia messo insieme le mutazioni più vantaggiose che Sars-Cov2 ha prodotto finora. I dati provenienti dal Sudafrica evidenziano un importante aumento dei casi: da 250 di metà novembre a più di 3600 a fine novembre. La crescita sembra essere concentrata nella provincia più popolosa, quella del Gauteng, dove si trovano Pretoria e Johannesburg. La variante ovviamente si sta diffondendo in tutto il mondo e alla data dell’1 dicembre è stata identificata in 27 Nazioni con 352 casi di cui almeno 13 riportati in Europa. È verosimile che questa variante si diffonderà anche in Italia, ma questo non deve preoccupare più di tanto la popolazione vaccinata. Le attuali evidenze ci lasciano ben sperare che le persone che hanno ricevuto due dosi di vaccino siano sufficientemente protette e la terza che tutti ci stiamo accingendo a fare ulteriormente ci proteggerà da questa e da altre varianti che dovessero insorgere in futuro. Altra notizia molto importante, dai primi dati sembrerebbe che sia tamponi molecolari che quelli rapidi continuano a funzionare perfettamente anche nei confronti di questa variante.
Ricordiamoci comunque, a prescindere dalle varianti di proteggere i nostri parenti anziani e fragili tenendoli lontano da possibili fonti di contagio e ovviamente ricordiamoci pure che esistono pure l’influenza e la polmonite pneumococcica, altre malattie tipiche della stagione invernale e prevenibili con un vaccino.
D. Lei è favorevole alla vaccinazione dei bambini? Il tema genera una certa apprensione.
R. Sì sono assolutamente favorevole alla vaccinazione dei ragazzi, ho già fatto vaccinare i miei figli a 13 e 15 anni e al più presto possibile farò vaccinare il piccolo di 10 anni. Difficilmente il SARS-CoV-2 provoca una malattia seria nel bambino, ma i bambini rappresentano una importante fonte di contagio per genitori e nonni o persone fragili e immunodepresse che, anche se vaccinate, potrebbero non aver risposto in maniera ottimale alla vaccinazione. Da ricordare poi che i bambini, a seguito di un’infezione anche asintomatica potrebbero andare incontro alla MIS-C, sindrome caratterizzata febbre, sintomi gastrointestinali, congiuntivite ed eruzione cutanee che spesso necessità di ricovero in terapia intensiva
D. Come vanno diffusione del virus e le vaccinazioni in Sicilia, secondo lei?
R. In Sicilia il virus circola soprattutto fra i giovani e i giovanissimi non vaccinati. Alcune infezioni si osservano anche in persone vaccinate da più di 6 mesi e nelle persone anziane e fragili. Non stiamo osservando un importante incremento dei casi ospedalizzati, ma ovviamente l’attenzione deve essere tenuta alta e la campagna vaccinale continuata senza indugi. Purtroppo, in Sicilia circa il 15% delle persone con età maggiore di 50 anni non ha ancora fatto nessuna dose di vaccino…è necessario quindi continuare una corretta campagna di informazione.
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