Antonio Cascio

Cascio: “La seconda dose di vaccino aumenta la protezione. Ok eterologa. E in futuro puntiamo sulle terapie innovative.”

di Redazione | 20 Giugno 2021

D. Prof. Antonio Cascio, lei è ordinario Ordinario di Malattie Infettive e direttore della UOC di Malattie Infettive al Policlinico di Palermo. La Sicilia torna bianca, ma sono due preoccupazioni nell’opinione pubblica: la Variante Delta e la seconda dose del vaccino? Lei che ne pensa?

R. È giusto parlare della variante Delta, ma non bisogna demonizzarla troppo. Sappiamo come il virus muti di continuo e che nuove varianti potranno emergere e diffondersi. Fortunatamente le persone vaccinate con i vaccini oggi disponibili sono adeguatamente protette da questa e da altre varianti, ma Il monitoraggio delle varianti, tramite sequenziamento, deve essere effettuato in maniera sistematica in tutta Italia. Ci sono persone che già dopo la prima dose di vaccino sono adeguatamente protette, ma eseguire la seconda dose sicuramente garantisce una maggiore durata della protezione e io raccomando di eseguirla, anche con un vaccino diverso. La cosiddetta vaccinazione eterologa (prima dose di vaccino AstraZeneca, seconda dose vaccino Pfizer) sta dimostrando di determinare la formazione di un maggior numero di anticorpi. Secondo uno studio ad aumentare sarebbero pure gli effetti collaterali lievi. Personalmente sono convinto della bontà della vaccinazione eterologa che quindi consiglio a tutti gli under 60 che hanno fatto una prima dose di vaccino AstraZeneca.

D. A differenza dei politici, la gente si aspettava da scienziati e medici maggiori certezze e più stabilità nelle decisioni, invece…

R. L’operato degli scienziati e dei medici in linea di massima risente delle nuove acquisizioni scientifiche ed è quindi giustificato che possa mutare con l’evolversi delle conoscenze.

D. Ma sta funzionando la vaccinazione o la stagione estiva?

R. Che la vaccinazione funzioni lo abbiamo visto sin da subito nel momento in cui le persone più anziane non sono più state ricoverate. Sicuramente la stagione estiva e gli effetti benefici dei raggi solari e di una vita condotta maggiormente all’aperto hanno pure giocato un ruolo importante… ricordiamoci che anche nello giugno dell’anno scorso abbiamo assistito ad un crollo dei ricoveri.

D. Crede che a settembre avremo una ripresa della pandemia?

R. Non è escluso (anche se non lo penso) che in Italia la variante indiana o altre varianti potranno ampiamente diffondersi e potranno essere registrati tanti nuovi casi (asintomatici). Sicuramente assisteremo a ricoveri sporadici di persone non vaccinate o di persone che anche se vaccinate non hanno risposto adeguatamente alla vaccinazione perché anziane o parzialmente immunodepresse a causa dell’assunzione di farmaci come i cortisonici…

D. Ha suggerimenti da dare al governo regionale, quali?

R. Bisogna riuscire ad organizzare un sistema che possa garantire un facile accesso alle terapie innovative come i monoclonali o sperimentali come i nuovi antivirali a tutti coloro che risulteranno positivi al tampone e non sono ancora vaccinati o che sono vaccinati ma sono anziani o immunodepressi o fragili. Tali terapie per essere efficaci dovranno essere somministrate all’esordio della sintomatologia ed è per questo che è necessario che vengano poste in essere adeguate strategie. Comunque, com’è mio dovere, io sono a disposizione, nell’ambito delle mie competenze.

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