Giorgia Meloni e Nello Musumeci

Gli effetti del sondaggio Demopolis. Giorgia, la moneta buona e la moneta falsa.

di Carmelo Briguglio | 18 Febbraio 2022

Da Palermo a Roma, nel centrodestra hanno incassato la sberla del sondaggio Demopolis. Ad alcuni brucia quel 26 per cento che consacra il patto tra Meloni e Musumeci e fa di Fratelli d’Italia il primo partito in Sicilia. Miccichè e Minardo (cioè Lombardo) sono traumatizzati dalla percentuale e dalla magra prospettiva che li riguarda: il 14 e il 9 per cento che l’istituto di Pietro Vento assegna a Forza Italia e Lega li ha gettati nella depressione. Non pensavano. Sono dati che suonano come una smentita a linea e leadership siciliane dei due partiti che giocano a prendersi la guida del governo regionale, ai danni di Musumeci. Lui, invece, riceve dalla rilevazione una conferma alla bontà delle scelte fatte. La verità é che i siciliani non capiscono come si possa fare la guerra a Musumeci stando nel governo Musumeci. Principi di etica elementare. E, invece, come si è visto, piace molto agli elettori dell’Isola la strada della coerenza di Giorgia Meloni che allarga Fdi, aprendo le porte al presidente della Regione con cui ha condiviso quasi cinque anni di governo. É la regione più importante del Sud, la maggiore isola del Mediterraneo: la leader del primo partito italiano (secondo i sondaggi) lo sa bene e vuole consolidare il primato, salire ancora. Ha valutato che portarsi a bordo Diventerà Bellissima sia un valore aggiunto. Nazionale. Come lo è avere nel partito un governatore come Musumeci, stimato e apprezzato nel mondo di Giorgia e nella base del centrodestra. E ha chiuso l’operazione.
monete
Adesso, l’ammaccato e acquattato Miccichè e il callido Lombardo, via Salvini, stanno provando a rifilare a Giorgia una moneta falsa per una buona: ti diamo il Comune di Palermo, lascia a noi la regione. Inutile spiegare troppo perché sarebbe una truffa. In Italia la politica nazionale passa solo per due comuni: Roma e Milano. Le altre città politicamente non pesano. Palermo, zero. O anche meno, al punto in cui l’ha ridotta Orlando. La nostra regione, da sempre, ha invece un ruolo di primo piano nella politica del Paese; è pure attore principale nella terza Camera, confermata tale dalla gestione della pandemia: la Conferenza delle Regioni. E poi, quanto conta il sindaco di Palermo – per giunta finanziariamente disastrato – quando la Regione la governano altri, in competizione con te ? Tutte cose che la Meloni cresciuta a pane e politica, sa. Come sa riconoscere i cambiavalute che spacciano cattiva moneta. Potete starne certi.

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