Ex province: l’Ars senza capo (letterale) né coda, rinvia e dà ragione a Musumeci. Lui: fate vobis.

di Carlo Giulio Grimbè | 16 Dicembre 2021

Chi diceva che bisognava votare con elezione indiretta i vertici delle ex Province, ora le rinvia; chi attaccava Musumeci perché voleva l’elezione “presidenzialista” – diciamo la verità, plebiscitaria e un po’ “fascista” – ora sposa la sua linea, ultima sentenza della Consulta alla mano. Chi sosteneva che aveva fatto bene il Governo nazionale a impugnare la norma per l’elezione diretta, ora spiega che non è più così. Chi diceva – Pd e M5S in testa – che il governatore aveva torto, ora dice ha ragione. Chi dice ha ragione, ha perso la ragione: vuole le sue dimissioni perché ha ragione. All’Ars, sempre più senza capo (letterale), né coda, va in scena il giochino-paradosso sul rinvio delle elezioni di secondo grado degli organi di governo dei Liberi Consorzi, surrogato delle ex Province. Tema che appassiona poco il governatore, che manco assiste al dibattito. Mentre l’Ars prende e perde tempo su una questione che la gente non capisce e a cui non frega nulla, Musumeci macina riunioni a Palazzo d’Orleans: pandemia, progetti, investimenti, spesa di fine esercizio. La luce in Presidenza resta accesa, molte ore dopo che ai Normanni hanno chiuso il portone. E intanto continua la sua corsa elettorale, in giro per la Sicilia. Incontra gente, parla, spiega, sorride. Fate vobis, manda a dire: ho cose serie a cui pensare. E rimette mano alla lista dei commissari degli enti. Li nomina lui. Contenti loro…

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